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TAC ODONTOIATRICA CONE BEAM

16 giugno 2023

In questo centro il percorso implantologico comincia da una indagine radiologica Tac Cone Beam 3d e Panoramiche potenti di eccezionale visione nitida a 75 micron che assicurano diagnosi molto mirate con una esposizione intelligente “Smart Low Dose” a dosi ultra ridotte rispetto alle tradizionali. Siamo quindi orgogliosi di fornire un servizio radiologico Tac cone beam di ultimissima generazione che insieme alle nostre impronte digitali Cad/cam (impronte rilevate con uno scanner fotografico ad altissma risoluzione senza impiego dei tradizionali siliconi) rappresentano la base imprescindibile per un progetto implantologico digitale che, raccogliendo tutte le informazioni ossee dall’esame tac e tutte le informazioni dei tessuti molli orali gengivali dalle impronte digitali, ci fornisce un chiaro “studio predittivo” della fattibilità degli interventi implantologici in base ai requisiti rilevati. Lo studio implantologico ci permette di guidare l’operatore durante l’intero intervento con la costruzione di dime chirurgiche che assicurano precisione ed accuratezza di inserzione ad ogni impianto e selezione mirata dei siti ossei più efficaci per un successo implantare durevole e certificato inoltre anche da una analisi della sua osteointegrazione tramite L’Ostell® prima di ogni carico. L’estetica durante l’attesa dell’osteointegrazione degli impianti è garantit

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10 maggio 2012

L’Italia è tra i Paesi che più ricorrono alla «medicina difensiva», che i dottori usano proprio per prevenire cause.   MILANO – Attenzione: «bomba sexy» pronta a esplodere. Il senso dell”assalto contro il pianeta dei medici è tutto in un manifesto affisso per rastrellare clienti: il seno d”una donna coi fili di un ordigno al tritolo, un orologio e una scritta: «Protesi cancerogene e difettose». Ma val la pena di dare la «caccia al medico»? Parliamoci chiaro: ci sono medici che se le vanno a cercare, le denunce per certe sciatterie, certe superficialità, certe negligenze, per non dire di peggio, che causano ai pazienti danni a volte irrimediabili. Le cronache raccontano storie assurde. Le quali confermano che anche tra i medici, come in tutti i mestieri, esistono i mediocri, gli incapaci, gli Schettino. E anche qualche delinquente, come quelli che in questi giorni in certe cliniche impiantavano su anziani protesi infette perché tanto «hanno aspettativa di vita breve». Vanno bastonati senza pietà, quei medici che per propria colpa (non per errore: per colpa) provocano dolori, menomazioni permanenti e lutti. Vanno colpiti penalmente, anche con il carcere, e nel portafoglio. Anche se nessuna cifra potrà restituire ad Alfonso Scutellà, per fare un solo esempio, suo figlio Flavio, che dopo essere caduto da una giostra morì nel 2007 in Calabria, come scrisse

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8 febbraio 2012

Stasi dell”economia e credit crunch fanno rimbalzare gli indici di rischiosità commerciale delle aziende. Allo scorso dicembre, l”88% delle imprese dell”edilizia risultava a rischio d”insolvenza medio-alto, seguito dall”84% del commercio all”ingrosso e dall”82% del trasporto; l”industria manifatturiera si ferma “solo” al 63%, in coda l”agricoltura con un profilo di rischio molto basso, appena il 13 per cento.

«Una situazione preoccupante – commenta Marco Preti, ad di Cribis D&B – anche per il colpo di acceleratore di fine 2011. La difficoltà di finanziamento delle imprese dal sistema bancario si scaricano inevitabilmente anche sul sistema dei pagamenti. Non credo che il 2012 risulterà migliore dell”anno prima e quindi le aziende debbono rimanere caute sulla scelta dei propri clienti».

I dati “spacchettati” dell”Osservatorio sulla rischiosità di Cribis D&B, società Crif specializzata nella business information, indicano che, a fine dicembre, circa l”11% delle imprese italiane ha registrato un”alta propensione a generare insoluti commerciali rispetto ai fornitori nei 12 mesi successivi. Un dato in crescita rispetto alle rilevazioni dei trimestri precedenti: a fine 2010 le imprese più rischiose rappresentavano, infatti, il 9,96% del totale. Per il

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1 febbraio 2012

Calano le iscrizioni a ruolo e aumenta la percentuale dei procedimenti in cui la parte decide di presentarsi. Nel corso del convegno dedicato a «Il giusto rapporto tra giurisdizione e mediazione: prima e dopo la direttiva comunitaria», è stato fatto il punto sullo stato di attuazione della conciliazione obbligatoria con i dati del ministero della Giustizia relativi a tutto il 2011. E la lettura appare un po’ meno pessimista di quella data la scorsa settimana nel corso delle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario.

Le iscrizioni, infatti, con una rilevazione in 43 tribunali nelle materie oggetto della mediazione, segnalano un calo del 30 per cento. Un risultato che, anche se un po’ al di sotto delle aspettative, viene considerato comunque significativo. Anche perché segnala che l’obiettivo di arrivare anche a un minimo di deflazione del contenzioso in entrata potrebbe essere raggiunto.

I segnali confortanti, dal punto di vista del ministero, arrivano anche sul versante della partecipazione al procedimento con un tasso che è andato via via crescendo dal 25 al 38 per cento. E, come si conferma, quando l’aderente si presenta davanti all’organismo di conciliazione nella maggioranza dei casi un’intesa viene trov

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