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C’è una relazione tra batteri della bocca e aterosclerosi.

5 gennaio 2018

Neurologia: Redazione DottNet del 03/01/2018 ore 19:19. Contribuiscono a formare le placche che scatenano infarti e ictus. Gli accumuli di grasso che intasano le arterie e scatenano infarti e ictus non sono dipesi solo da ciò che si mangia. C’è un nesso, infatti, tra le malattie della gengiva e le placche di aterosclerosi ed è legato ad alcuni batteri presenti nella bocca. E’ quanto emerge da uno studio realizzato dall’Università del Connecticut di Storrs e pubblicato sul Journal of lipid research che mette in evidenza ancora una volta quanto la salute della bocca sia importante per la salute generale. L’analisi ha coinvolto alcuni pazienti ricoverati in ospedale. I Bacteroidetes, che colonizzano la bocca e l’intestino, di solito non causano danni. In determinate condizioni possono dare origine a malattie gengivali, ma anche in questo caso non invadono i vasi sanguigni. I lipidi che secernono, però possono passare attraverso le pareti cellulari e andare a finire nel sangue. E’ in questo momento che contribuiscono a questo intasamento che indurisce e restringe le arterie, con una diminuzione del flusso di ossigeno che può portare a malattie come infarto o ictus. I ricercatori hanno potuto notare come la crescita dei lipidi non fosse dipesa dal grasso animale ma dai batteri della famiglia dei Bacteroidetes (li producono con alcune caratteristiche, tra cui un numero dispari

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15 dicembre 2016

Dimitri, un 14enne di origini ucraine residente a Quarto con i genitori, è arrivato all’ospedale San Paolo di Napoli con il viso completamente sfigurato dal morso di un cane randagio. Una situazione apparentemente disperata, risoltasi per il meglio grazie alla prontezza di reazione dei medici. Dimitri, un 14enne di origini ucraine residente a Quarto con i genitori, è arrivato all’ospedale San Paolo di Napoli con il viso completamente sfigurato dal morso di un cane randagio. Una situazione apparentemente disperata, risoltasi per il meglio grazie alla prontezza di reazione dei medici che hanno impedito che al ragazzino andasse in necrosi il naso e altre zone del viso, rimanendo così sfigurato per tutta la vita o dovendo ricorrere ad un trapianto di faccia. L’episodio viene raccontato oggi su il Mattino da Marisa La Penna, che riporta uno stralcio significativa del referto stilato al pronto soccorso subito dopo l’arrivo di Dimitri che parla di”sfracelo maggiore del volto, distacco del naso, frattura del setto nasale, distacco dell’intera impalcatura cartilaginea delle narici, del labbro superiore coprente il mascellare e disfacimento dell’anatomia della regione vestibiolare della cavità orale”. Ed ecco il racconto dell’impegnativa operazione fatto dal chirurgo Antonio Gragnaniello, in servizio la notte dell’arrivo di Dimitri al pronto soccorso del San Paolo: “Dopo

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10 agosto 2015

La notte in cui Dimitri è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo medici e infermieri, da sempre abituati a vederne di brutte, hanno portato le mani al volto, inorriditi. Del bel viso di Dimitri, quattordici anni compiuti da qualche giorno, c’erano brandelli sanguinolenti, naso e labbra staccati, i denti che si intravedevano da una massa informe di carne e ossa. Era stato un cane, un randagio inferocito, a sbranargli la faccia. Ed ora il ragazzino era intontito dallo choc e dal dolore.

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